Si è tenuta martedì 11 Febbraio alle ore 18.30, presso l’Aula Magna dell’ I.T.G.C. “Mario Rapisardi” di Caltanissetta l’evento dal titolo “Una voce per l’indipendenza: i martiri del Kashmir, trent’anni dopo”, organizzato nell’ambito del Progetto “R.I.VI.T.A. II – Riabilitazione ed Integrazione per le Vittime di Tortura e Abusi”.
Le attività del Progetto sono finanziate dal Ministero dell’Interno, Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione a valere sul F.E.R. – Fondo Europeo per i Rifugiati, un apposito fondo europeo che finanzia iniziative destinate a richiedenti asilo e rifugiati politici con l’obiettivo di creare un sistema unico di asilo, alle stesse condizioni in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea ed improntato al principio della parità di trattamento, che garantisca alle persone effettivamente bisognose un livello elevato di protezione.
Il Progetto R.I.VI.T.A II è il risultato dell’impegno, dell’esperienza e della collaborazione di due Enti nisseni, ovvero l’I.P.A.B. Istituto Testasecca e la Società Cooperativa Sociale Iopervoiperio: già da molti anni, entrambe le Organizzazioni si impegnano ad attuare nel territorio nisseno progetti ed iniziative atte a garantire le esigenze di un elevato numero di individui immigrati in cerca di sistemi di assistenza e di accoglienza, successivamente all’importante fenomeno dei flussi migratori che – sin dal 2008 – ha riguardato la città di Caltanissetta.
La realizzazione del Convegno dal titolo “Una voce per l’indipendenza: i martiri del Kashmir, trent’anni dopo” nasce dall’esigenza di raccontare alla cittadinanza, oltre ai percorsi di riabilitazione e integrazione realizzati all’interno del Progetto da alcuni destinatari provenienti dalla regione del Kashmir, il forte dramma che vive la popolazione di quell’area dovuto, prevalentemente, alle azioni violente che vengono perpetrate ai danni della gente ed alla privazione dell’esercizio delle libertà fondamentali.
Infatti, gli operatori del Progetto R.I.VI.T.A. II si sono confrontati spesso con le vulnerabilità legate a drammatici episodi di violenza e, per tali motivi, si vuole informare il territorio non solo sulle attività realizzate nell’ambito dell’iniziativa progettuale ma, complessivamente, anche sulle tematiche inerenti le ragioni della libertà e dell’autodeterminazione dei popoli.
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