La storia

L’anno scolastico 1961/62 fu eccezionale per l’Istituto “Rapisardi”, perché vide la nascita del Comitato studentesco, del Giornale “Rapisardi Tribune” e, soprattutto, del “Rapisardi Show”.

L’articolo seguente, tratto dall’edizione speciale del “Rapisardi Tribune” uscita a Giugno, ce ne dà un resoconto.

Retrospettiva di un anno di attività (pdf, 33 KB)
(di Antonio Montagnino)

Di seguito sono pubblicate le testimonianze di Enzo Scarlata e Riccardo Nicosia, due ex alunni del Rapisardi.

Buon Compleanno Rapisardi (pdf, 85 KB)
(di Enzo Scarlata)

Il mitico Rapisardi Show (pdf, 36 KB)
(di Riccardo Nicosia)

 

Dal 1905 ad oggi si sono alternati nell’Istituto “M. Rapisardi” 18 presidi. Dal 1967 al 2009 si sono alternati 8 presidi nell’Istituo “L. da Vinci”. Di seguito si può consultare l’elenco dei loro nomi e dei periodi in cui hanno guidato gli Istituti.

Periodi Presidi del “Mario Rapisardi”
 1905  Prof. Domenico Berardi
(Preside pro-tempore in missione)
1905 – 1911 Prof. Luigi Dall’Oppio
1911 – 1912 Prof. Giuseppe Carapezza
1912 – 1914 Prof. Michele Coppola
1914 – 1919 Prof. Aniello Macciotta
1919 – 1923 Prof. Clemente Valacca
1923 – 1936 Prof. Giuseppe Carapezza
1936 – 1945 Prof. Gaetano Passalacqua
1945 – 1947 Prof. Nicolò Cesareo
1947 – 1962 Prof. Michele Fiscella
1962 – 1963 Prof. Armando Di Pasquale
1963 – 1972 Prof. Michele Gulino
1972 – 1973 Prof. Michele Savoja
1973 – 1975 Prof. Giuseppe Candura
1975 – 1976 Prof. Giuseppe Sanfilippo
1976 – 1993 Prof. Giuseppe Candura
1993 – 2009 Prof. Raimondo Rosario Giunta
2009 – 2014 Prof.ssa Rosaria Panzica
2014 – oggi Dott.ssa Santa Iacuzzo
Periodi Presidi del “Leonardo da Vinci”
1967 – 1969 Prof. Vincenzo Russo
1969 – 1971  Prof. Michele Savoja
1971 – 1972 Prof. Giuseppe Candura
1972 – 1973 Prof. Giuseppe Castellana
1973 – 1977 Prof. Francesco Dolce
1977 – 1978 Prof. Salvatore Nocera
1978 – 2004  Prof. Michele Savoja
2004 – 2009  Prof.ssa Rosaria Panzica

 

Come ogni storia che si rispetti, quella del “Rapisardi” comincia un po’ prima del suo atto ufficiale di nascita. Ne veniva auspicato l’impianto verso la fine dell’Ottocento e le prime pratiche iniziano ad essere avviate nel 1889.

Ci si rifaceva allo spirito e alla lettera della legge Casali e soprattutto del decreto del 30/10/1862 che espressamente stabiliva che si dovesse erigere un istituto tecnico nella città di Caltanissetta.

Per molto tempo il Governo ritenne che il funzionamento della sola Scuola Mineraria bastasse alle esigenze di formazione tecnica e professionale della nostra provincia.

La classe dirigente locale non si rassegnò a questa scelta e con un’azione insistente e decisa, in cui seppe coinvolgere tutte le forze politiche sociali e culturali della città, riuscì ad ottenere la fondazione dell’Istituto Tecnico.

Era una necessità, una questione di giustizia, un passo necessario per accompagnare lo sviluppo economico e la modernizzazione della società.

In questo senso e per questi motivi la nascita del “Rapisardi” appartiene a pieno titolo alla storia della città di Caltanissetta, che in questo modo portava a compimento il processo di costruzione di tutte le infrastrutture di una città capoluogo.

Foto della Scalinata San Francesco

La seguente scheda è stata redatta dal Dirigente Scolastico prof. Raimondo R. Giunta nel 2005, in occasione della celebrazione del Centenario dalla nascita dell’Istituto, ed è stata integrata dai dirigenti scolastici prof. Michele Savoja e prof.ssa Rosara Panzica, dopo la fusione con l’ITG “Leonardo da Vinci”.

1905/06
Nei locali dell’ex  convento di S. Francesco inizia l’attività scolastica del Regio Istituto Tecnico della provincia di Caltanissetta. Si articola nelle sezioni “Amministrativa”, “Commerciale”, “Agrimensura” e “Fisico-Matematica”. È frequentato da 87  alunni provenienti da diverse parti della Sicilia. Per l’iscrizione era necessario aver frequentato tre anni di scuola tecnica e aver superato un esame di ammissione. Gli studi terminavano con un esame di licenza che abilitava gli allievi della sezione Ragionieri e della sezione Agrimensura all’esercizio della professione; i licenziati dalla sezione Fisico-Matematica potevano iscriversi alle facoltà universitarie ad  indirizzo scientifico.1907/08
L’Istituto chiede alla provincia di provvedere all’acquisto di un podere che serva da campo sperimentale per le esercitazioni della sezione Agrimensura.
1908/09L’onorevole Rosario Pasqualino Vassallo viene confermato dal Prefetto come componente della Giunta di Vigilanza, in rappresentanza del Governo. Nel 1914 ne diventerà il Presidente.  Della Giunta di Vigilanza dell’Istituto hanno fatto parte personalità di grande rilievo della Caltanissetta di quegli anni come il prof. Dott. V. Salvati, l’avv. Amato Cotogno, il dott. O. Salamone, l’avv. G. Scarlata, l’avv. M. Maienza, l’avv. V. Vizzini, l’ing. Giacomo Fiacchi, l’avv. Calamita, il Cav. Randone (padre dell’attore Salvo Randone), il dott. P. Trobia.Il Ministro della Pubblica Istruzione autorizza un  corso libero di Merceologia e Chimica industriale.

1909/10
L’istituto accoglie alunni del Messinese, sfollati dopo il terremoto, e chiede al Ministero per loro l’esonero delle tasse.

1912/13
In data 31/01/1912 la Giunta di Vigilanza comunica al sindaco di Catania di avere intitolato l’istituto a M. Rapisardi, deceduto da pochi giorni. Si comincia ad usare quasi subito carta debitamente intestata.

1915/16
L’Istituto è messo a disposizione delle autorità militari per reclutare i giovani da inviare al Fronte. Anche alcuni docenti dell’Istituto sono richiamati alle armi

1919/20
Il 7 Giugno 1919 vengono inaugurate le lapidi per commemorare gli alunni morti in guerra.  Le lapidi si trovano ancora nell’ingresso del vecchio Istituto, oggi sede dell’Ufficio Tecnico comunale.

1920/21
Il Ministero autorizza la costituzione della cattedra di tedesco.

1923/24
La “Riforma Gentile” modifica  profondamente l’organizzazione didattica dell’Istituto (R.D. 6 maggio 1923 xl. 1054); le sezioni dell’Istituto sono ridotte a due: la sezione fisico-matematica è trasformata nel liceo scientifico e in questa veste a partire dal mese di ottobre diventa un istituto autonomo. Scompare la scuola tecnica e l’Istituto si struttura in un corso inferiore quadriennale e in un corso superiore, sempre quadriennale, distinto nelle due sezioni di Commercio-Ragioneria e di Agrimensura. Nel corso inferiore viene introdotto l’insegnamento della lingua latina.

1924/25
Scompare la Giunta di Vigilanza e nell’Istituto comincia a funzionare la cassa scolastica, alimentata da contributi dell’amministrazione scolastica e da donazioni di privati. Nel mese di dicembre si registrano agitazioni studentesche che coinvolgono altri Istituti. Riprenderanno nel mese di Marzo 1925.

1926/27
Il Collegio dei Docenti stabilisce che nell’indirizzo commerciale si studieranno inglese e francese (19 Maggio 1926).

1927/28
Si incomincia ad usare la cronologia fascista nei documenti ufficiali dell’Istituto.

1928/29
Il Fascismo diventa materia d’insegnamento (14/12/1928).

1929/30
Il Collegio dei Docenti esercita il controllo ideologico sui libri di storia. Elimina dai libri di testo il volume di Storia Romana di Ugo Guido Mandolfo, “autore di sentimenti democratici e tanto repubblicano…” e autorizza un corso facoltativo di religione (17 Maggio 1929).

1930/31
Entrano i libri di religione a Scuola. L’Istituto si confronta con le ipotesi di riforma degli Istituti Tecnici.

1931/32
La legge n. 889 del 15 Giugno 1931 riordina tutta l’istruzione tecnica. Scompare la sezione “Agrimensura” che si trasforma nell’indirizzo “Geometri”. Tutti gli insegnanti sono obbligati a prendere la tessera del Partito Nazionale Fascista.

1935/36
Gli studenti devono seguire i corsi di cultura militare.
1938/39L’Istituto partecipa ai “Ludi Iuveniles” (27/06/1938) e vince il primo premio. Il Collegio dei Docenti elimina i libri di testo curati da autori di origine ebraica.

1945/46
Un caso di defascistizzazione? Il preside, esperto di cultura militare, è costretto alle dimissioni.

1961/62
Il D.P.R. n. 1222 del 30 Settembre 1961 rinnova i programmi degli  Istituti Tecnici.  Il nuovo piano di studi dell’indirizzo “Commerciale” è caratterizzato:a) dalla valorizzazione dell’insegnamento d’italiano e storia; b) dall’aggiornamento dei programmi in relazione alle nuove acquisizioni della scienza e della tecnica;c) dalla concentrazione delle discipline teoriche e propedeutiche nei primi due anni e di quelle applicative e professionali nei successivi tre anni;d) da una presenza equilibrata di esercitazioni pratiche che riescono a conciliare l’esigenza di preparazione culturale e quella della concretezza delle applicazioni indispensabili all’esercizio delle attività professionali;e) dal contenimento del carico orario settimanale delle elezioni.

1966/67
La Provincia consegna i nuovi locali di Viale Regina Margherita.

1967/68
L’Istituto Tecnico si divide: nasce l’Istituto Tecnico Commerciale “Mario Rapisardi”. L’Istituto occupa il corpo centrale e l’ala nord del nuovo edificio, con ingresso dal Viale Regina Margherita.1969/70
L’Istituto ottiene l’autonomia amministrativa (DPR N. 922 del 10/06/1969) che potrà essere esercitata solo a partire dal 01/01/1971. A Mussomeli si apre con n. 9 insegnanti la sede succursale, che diventerà autonoma nel 1979 (ultima riunione congiunta 31 Agosto 1979).

1971/72
Si insedia il Collegio dei Revisori. L’Istituto con la succursale di Mussomeli è frequentato da 1112 alunni.

1975/76
Dopo le prime elezioni degli organi collegiali si costituisce il 1° Consiglio d’Istituto (D.P.R.  416/74).

1984/85
Incominciano le attività didattiche del corso “Programmatori”.  Gli alunni dell’istituto sono n. 1237. Alcune classi devono essere sistemate al Liceo Scientifico.

1988/89
Gli alunni arrivano a n. 1302.

1989/90
Hanno inizio le attività didattiche nella sede succursale di c/da Tucarbo, che ospita gran parte delle classi del biennio.

1994/95
Gli Organi Collegiali adottano il “Piano Nazionale Informatico”. Viene realizzato un corso post-secondario della durata di un anno per esperti in controllo di gestione. E’ frequentato da n. 30 corsisti.

1996/97
L’Istituto ottiene i locali un tempo occupati dall’I.T.G. “L. Da Vinci” e tutte le classi sono sistemate nell’edificio di V.le Regina Margherita. Col D. I. N° 122 del 31/01/96 il corso di studi per ragioniere e perito commerciale è completamente ristrutturato. Si chiamerà Istituto Giuridico Economico Aziendale. Le principali innovazioni riguardano:
1) L’inserimento nel biennio della materia denominata “Diritto ed Economia”
2) L’accorpamento di Ragioneria e Tecnica in un unico insegnamento denominato “Economia Aziendale”, che si sviluppa durante l’intero quinquennio
3) Revisione sostanziale dell’insegnamento di matematica a cui viene affidato il compito di veicolare l’informatica secondo i principi del P.N.I.
4) L’istituzione delle discipline “Scienza della Materia” e “Scienza della Natura” per l’insegnamento integrato delle conoscenze scientifiche
5) L’istituzione di un’area operativa denominata “Trattamento Testi e Dati” per poter operare in ambienti di lavoro informatizzati

1998/99
Si inaugura il corso serale “Sirio” per studenti lavoratori.

2000/01
L’assessore regionale alla P. I., con proprio decreto del 30/08/2000 nell’ambito del piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche della Regione di Sicilia assegna il corso serale all’ITCG “L. Da Vinci”. Gli organi collegiali adottano il progetto “Mercurio” per aggiornare i programmi dell’indirizzo programmatori.

2001/02
Nella Casa Circondariale di S. Cataldo l’Istituto dà inizio alle attività didattiche del corso “Sirio”. È una delle rare sezioni di scuola media superiore funzionanti nelle carceri italiane.

2002/03
Con la collaborazione dell’università di Catania e di Palermo l’istituto organizza il 1° Corso di istruzione e formazione Tecnica Superiore della Provincia per la formazione di tecnici esperti in gestione dei sistemi turistici. Al termine delle attività didattiche (Dicembre 2004) n. 17 allievi conseguono un certificato di specializzazione di Tecnico Superiore, Livello Europeo IV.

2003/04
L’Istituto diventa Centro Risorse Territoriali. Con i fondi sociali europei sono allestiti  n. 8 laboratori nuovi che si aggiungono ai 7 già esistenti.
Inizia la sperimentazione degli indirizzi “Esperti Turistici” (IGEA) ed “Esperti di Sistemi Informativi Aziendali” (Corso Mercurio).

2005/06
Si forma la prima classe del Liceo Economico-Aziendale “Brocca”.

2002/03 – 2003/04
Svolgimento del Progetto ForTIC, piano nazionale di formazione degli insegnanti sulle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione. Varato il 21/05/2002 e concluso il 14/05/2004.Il piano di monitoraggio del progetto, noto come “MonForTIC”, è stato curato dall’INVALSI. Attivati nell’Istituto un corso A, un corso B e un corso C2. Referente regionale la dott.ssa Caterina Branca; referente provinciale il prof. Michele Gruttadauria.

2003/04
Attivato presso l’Istituto il corso post-secondario di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore “ITER” per Tecnici Esperti in Gestione dei Servizi e dei Sistemi Turistici. Concluso il 01/12/2004.

2005/06
Celebrazione del centenario dell’Istituto Tecnico “Mario Rapisardi”. Convegno “Come nasce il Rapisardi: una scuola per il territorio” presso la Biblioteca “Scarabelli” il 29 Marzo 2006. Inaugurazione del Lab. di Produzioni Televisive presso l’Istituto il 30 Marzo 2006. Convegno “L’istruzione tecnica: quali prospettive?” presso la Biblioteca “Scarabelli” il 31 Marzo 2006.

2007/08
Svolgimento del progetto “Biblioteche nelle Scuole” in rete con la Scuola Media Statale “G. Carducci” di San Cataldo (Istituto Capofila), il I Circolo Didattico “E. De Amicis” di San Cataldo e il Liceo Scientifico “E. Vittorini” di Gela

1967/68
L’Istituto Tecnico si divide: nasce l’Istituto Tecnico per Geometri. Il nuovo Istituto, con 457 alunni e 16 classi, occupa l’ala sud del nuovo edificio di Viale Regina Margherita, con ingresso dalla Via Cairoli. L’Istituto acquista l’autonomia amministrativa il 01/10/1967; la gestione è affidata al Commissario Straordinario Arch. Gaetano Averna.1968/69
L’Istituto viene intitolato “Leonardo da Vinci” e viene nominato il Consiglio di Amministrazione composto dall’Ing. Antonio Turchio, dal Dott. Vincenzo Bruno, dall’Ing. Alberto Malavasi, dal Prof. Luigi La Verde e dal Preside.

1969/70
L’Istituto apre a Mussomeli, con 78 alunni e 4 classi, la sede succursale che diventerà autonoma nel 1979/80. Il Consiglio di Amministrazione approva un complesso piano di acquisti, elaborato dai docenti, con finanziamento regionale, per creare attrezzature per le aule speciali.

1970/72
L’Istituto organizza corsi di perfezionamento per diplomati geometri su tematiche professionali.

1972/73
Introduzione delle modifiche alle materie, agli orari e ai programmi di insegnamento (DPR 1-5-72 n. 825) – Il nuovo piano di studi prevede nuove discipline, una diversa distribuzione delle ore delle materie professionali, un aumento delle ore di esercitazioni e l’aggiornamento dei programmi in base alle nuove tecnologiche.

1981/82
Inizia la sperimentazione del progetto autonomo assistito ad indirizzo “Ecologico-Territoriale”, che si conclude nell’a.s. 1985/86.

Dal 1981/82 al 2008/2009
L’Istituto organizza annualmente Stage Formativi per gli alunni delle IV classi, dal 15 al 30 giugno, presso gli uffici tecnici del Comune, Provincia, Catasto, Soprintendenza BB.CC.AA., Genio Civile ed Enti pubblici del Nisseno.  L’Istituto organizza annualmente, nella prima e seconda decade di dicembre, Stage Orientativi per gli alunni del triennio presso Imprese edili, industriali, agro-alimentari, Enti pubblici, ecc. e visite guidate per gli alunni del biennio per la conoscenza del territorio nisseno.

1985/86
Inizia la sperimentazione del progetto assistito quinquennale ad indirizzo “Scienze del territorio, dell’ambiente e delle costruzioni”, che si conclude nell’a.s. 1989/90.

1989/90
Inizia la sperimentazione del progetto assistito quinquennale “Sirena-Cinque” ad indirizzo “Edile, Territoriale e dell’Ambiente”.

1990/91
L’Istituto adotta il “Piano Nazionale Informatico” nei programmi di Matematica e Fisica. Viene introdotta la sperimentazione “Brocca”. Riconoscimento ufficiale da parte dell’IRSAEE Sicilia in merito al progetto “Sirena-cinque”.  “Merita particolare attenzione per il valore innovativo la sperimentazione dell’I.T.G. L. da Vinci di Caltanissetta” (Rivista Funzione Docente n.3/4 dicembre 1990).

1992/93
Iniziano le attività didattiche del progetto assistito “Cinque” ad indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”. Vi sono 28 classi con 632 alunni.

Dal 1994/95 al 1998/99
Individuazione dell’Istituto da parte del M.P.I. per lo svolgimento del Corso post-diploma di specializzazione. L’Istituto organizza per 5 anni consecutivi Corsi di Specializzazione post-diploma per la formazione del “Tecnico per il recupero edilizio dei beni culturali ed ambientali” con la collaborazione della Soprintendenza ai BB.CC.AA., dell’Ufficio Tecnico del Comune, della Provincia e di docenti dell’Università di Palermo. All’Istituto viene conferito da parte del Comune di Caltanissetta l’incarico professionale di progettazione della chiesa Borgo Favarella.

1996/97
L’Istituto si trasferisce nel nuovo edificio di Via Turati con 27 aule, 14 laboratori (Fisica, Chimica , Scienze, Geografia, Linguistico, Informatica di base, Storia, Multimediale, Pianificazione Territoriale, CAD, Tecnologia delle Costruzioni, Costruzioni, Topografia e Fotogrammetria, Agro–Economico-Estimativo), con strutture di avanguardia (Biblioteca, Sala proiezioni, Sala docenti, 3 aule da disegno, Osservatorio Meteorologico Computerizzato, Gabinetto Medico, Museo Storico Topografico, Palestra con campi all’aperto di calcetto e di basket, aule collegate ad internet, Bar, Auditorium).

1997/98
Individuazione dell’Istituto da parte del M.P.I. per l’istituzione del Liceo Tecnico Sperimentale “Autonomia” ad indirizzo per le “Costruzioni, Infrastrutture Territoriali e Salvaguardia Urbanistica”.

Dal 1997/98 al 2003/04
L’Istituto organizza annualmente Corsi CIPE  di Alternanza Scuola-Lavoro per gli alunni del triennio con convenzioni con il Comune, con Aziende informatiche, con Enti di Formazione e Corsi PON per gli alunni del biennio, con percorsi per lo sviluppo di una cultura imprenditoriale.

1998/99
L’Istituto viene individuato dal M.P.I. come “Scuola Polo per l’Orientamento”. All’Istituto viene conferito dal Comune di Caltanissetta l’incarico professionale della progettazione della toponomastica e identificazione della denominazione originaria delle vie cittadine.

1999/2000
L’Istituto è accreditato come Test Center dell’AICA ed è autorizzato all’organizzazione di corsi di formazione e al rilascio della Patente Europea per l’uso del computer (E.C.D.L.). L’Istituto viene individuato dal M.P.I. come “Scuola polo per l’orientamento universitario” (progetto Flavio Gioia). Nella valutazione dei Capi d’Istituto, prevista dall’art. 41 CCNI comparto Scuola, viene attribuito dal Nucleo di valutazione del M.P.I. il punteggio complessivo di 144 su 144.

2000/01
L’Istituto, a seguito del piano di dimensionamento delle Istituzioni scolastiche della Regione Sicilia, assume la denominazione di Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Leonardo da Vinci” con l’accorpamento del Corso Serale per lavoratori “Sirio” e di una V classe dell’I.T.C. “M. Rapisardi”. La valutazione MO.VAL dell’Istituto (monitoraggio di sostegno all’autovalutazione), eseguita dal M.P.I. riporta: “Il grado di condivisione del team di monitoraggio è stato soddisfacente – Fascia Alta”. Individuazione dell’Istituto da parte del M.P.I. per la sperimentazione dell’Organico Funzionale degli Istituti Superiori (unica in provincia).

Dal 2000/01 al 2003/04
L’Istituto organizza, annualmente, Corsi post-diploma di “Esperto nella progettazione CAD”, di “Esperto nel rilevamento fotogrammetrico”, di “Esperto nella tutela e valutazione dei parchi e riserva naturali” e di “Tutor negli Istituti Superiori  e nelle Università”. L’Istituto consegue il Premio “Cento Progetti al Servizio dei Cittadini” realizzato dal Dipartimento della Funzione Pubblica in collaborazione del FORMEZ (a.s.2003/04). All’Istituto viene conferito da parte del Comune  l’incarico professionale della progettazione per il rilievo plano-altimetrico degli alloggi da riutilizzare nell’ambito della riqualificazione del Centro Storico di Caltanissetta.

Anni 2004/06
Scrutinio finale e valutazioni intermedie in formato elettronico.

Anno 2006/07
Istituzione del Centro Esami Trinity.

Anno 2007/09
Realizzazione dei progetti infrastutturali FAS 2007: Laboratorio Scientifico Set e Laboratorio Linguistico; Percorsi Sperimentali triennali di tipo A “Operatore Grafico Operatore di progettazione grafica CAD”.

2009/10
In seguito al dimensionamento attuato dalla Rete Provinciale, l’Istituto Tecnico Commerciale “Mario Rapisardi” si è riunito con l’Istituto Tecnico per Geometri “Leonardo Da Vinci”, divenendo Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Mario Rapisardi”. A seguito del pensionamento del Dirigente Scolastico Prof. Raimondo R. Giunta, la dirigenza è assunta dalla Prof.ssa Rosaria Panzica.

 

 

Foto del poeta Mario RapisardiMario Rapisarda (cambiò il cognome in Rapisardi, in omaggio a uno dei suoi autori preferiti, Leopardi) nacque a Catania il 25 febbraio 1844.

Studiò dai Gesuiti e, oltre ad amare la letteratura e la storia, suonava discretamente il violino e coltivava la pittura.

Nel ’59 esordiva con l’Ode a Sant’Agata, vergine e martire catanese. Lettore appassionato di Alfieri, Monti, Foscolo, Leopardi e di vari autori risorgimentali, scrisse, ancora adolescente, un Inno di guerra agli Italiani e l’incompiuto poemetto Dione, nella cui prefazione esalta le battaglie di Solferino, Palestro e Magenta, partecipando così all’atmosfera politica di quei mesi, che pose fine alla monarchia borbonica.

Per accontentare il padre, frequenta un corso di giurisprudenza, ma non giungerà a laurearsi. Invece lo interessa moltissimo lo studio dei classici greci e latini, che gli suggeriscono le prime traduzioni, le ricerche filologiche e filosofiche di carattere positivistico. Frutto di questo periodo formativo il poemetto Fausta e Crispo e i Canti.

Nel ’65 parte per Firenze, allora capitale del Regno, per il centenario della nascita di Dante e qui, in un clima acceso da fermenti mazziniani e repubblicani, stringe amicizia coi poeti Dall’Ongaro, Prati, Aleardi, Fusinato, Maffei, col dotto Pietro Fanfani, con l’orientalista De Gubernatis e con altri importanti artisti e intellettuali.

Nel ’68 pubblica il suo primo poema, La Palingenesi, dove condanna la corruzione del clero e difende l’azione moralizzatrice di Lutero, prospettando col connubio arte-scienza il ritorno del cristianesimo alla purezza originaria; da allora venne soprannominato “il Vate”.

Il poema così esordisce:

“Sia principio da te, luce inconsumata
di verità: coeva a Dio tu splendi
per la notte dei tempi”

Il successo dell’opera echeggia anche all’estero (Victor Hugo è tra i più significativi estimatori), mentre il municipio di Catania assegna all’autore una medaglia d’oro e il ministro Correnti lo chiama a insegnare letteratura italiana nell’ateneo catanese.

Nel ’72 escono i versi de Le Ricordanze che, pur nei limiti dell’imitazione leopardiana, rivelano una genuina vena intimista. Uno studio critico su Catullo gli vale nel ’75 la nomina a professore straordinario di Letteratura italiana e l’incarico di Letteratura latina all’Università di Catania.

Già da qualche anno il poeta è dedito alla stesura del suo secondo poema, il Lucifero, ispirato dalla crisi di ateismo che colse il poeta e dalle Guerre de Dieux del Parny, ma anche da Milton e dal carducciano Inno a Satana. Il poema, in 15 canti, quasi 10.000 versi, resta l’espressione più significativa della poesia italiana d’indirizzo positivista.

Esordisce così il poema:

“Dio tacea da gran tempo. Ai consueti
balli moveano in ciel gli astri, e con dura
infallibile norma albe ed occasi
il monotono Sol dava a la terra”

Lucifero è l’Eroe, che, non ascoltando gli ammonimenti di Prometeo, sale sulla Terra per incarnarsi e dare salute all’uomo e morte a Dio. Per il Lucifero l’arcivescovo di Catania ordinò, pare, un autodafé del libro. Insignito del titolo di Cavaliere della Corona d’Italia (per aver celebrato, nell’XI canto del poema, le guerre d’indipendenza e l’ossario di Solferino) e nominato professore ordinario di Letteratura italiana e latina dal ministro della Pubblica Istruzione Francesco De Sanctis, che lo stimava, Rapisardi pubblica nell’83 i versi sociali (e sarcastici) di Giustizia, che trovarono vasti consensi (suo epicentro sta nel Canto dei mietitori). Quest’opera nel 1924 sarà addirittura proibita dalla politica fascista.

Nell’84 usciva il poema Giobbe, altro lungo poema, canta il duro cammino dell’umanità infelice (simboleggiata dall’eroe biblico) che è il suo capolavoro. I distici dove il personaggio grida a Dio la sua disperazione (libro III della parte I) toccano altezze forse ineguagliate nella poesia italiano del secondo Ottocento.

Nell’87 dà alle stampe le splendide Poesie religiose, forse il suo vertice lirico, cui seguono i cesellati Poemetti (’92) e gli Epigrammi (’97), nonché delle impegnative traduzioni di opere di Catullo, Shelley e Orazio, anche se la cosa più importante resta la traduzione e lo studio critico del poema La natura di Lucrezio (’79).

Nel ’94 pubblica il suo quarto e ultimo poema, L’Atlantide, dove, ispirandosi ai Paralipomeni del Leopardi, disegna nelle vicissitudini del poeta Esperio la società italiana lasciva e inetta, additando nella corruzione il principio dei mali. Nel mentre disprezza la borghesia, canta le figure di Newton, Darwin, Pisacane, Marx, Cafiero e altri grandi della storia universale. Denuncia con lucidità e coraggio la criminale politica del governo Crispi (vedi la repressione dei “fasci siciliani”), nella prefazione a Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause (’94) e nel dialogo Leone (’95), che spiegano le feroci repressioni dei moti contadini e operai, nonché nel pamphlet Africa orrenda (’96) e in alcune poesie, avverse al truculento colonialismo. Con caricature o versi siciliani, metteva in berlina amici o chi non gli andava a genio.

Negli ultimi anni si chiude in un silenzio ostinato, indifferente agli onori dei concittadini, che superano di gran lunga quelli tributati a Verga, De Roberto, Capuana… Non lo toccano neppure le critiche di molti studiosi (specialmente il Croce), anche se tra le sue carte si sono trovati feroci epigrammi a gran parte dei letterati dell’epoca: Fogazzaro, Croce, Pascoli, Carducci, D’Annunzio.

Egli muore nel 1912 a Catania: al suo funerale parteciparono oltre 150.000 persone, con rappresentanze ufficiali che giunsero addirittura da Tunisi. Catania tenne il lutto per tre giorni. Nonostante questo, a causa del veto opposto dalle autorità ecclesiastiche, la sua salma rimase insepolta per quasi dieci anni in un magazzino del cimitero comunale.