In occasione della festa della donna, l’8 marzo 2023 il Comitato di quartiere “Provvidenza-San Giuseppe” e il Comitato Donne Democratiche di San Cataldo, hanno organizzato una giornata dedicata al ricordo di Santina Cannella alle quali hanno partecipato le classi terze e quarte dell’ indirizzo turistico della scuola Itet Rapisardi Da Vinci.
Santina nasce nel 1938 a Marianopoli. Dopo aver completato le scuole elementari e medie, decide di seguire gli studi per diventare dottoressa. Nell’estate dei suoi 14 anni, Santina torna a Marianopoli per trascorrere le vacanze in famiglia e incontra un uomo che la corteggia, di cui si innamora. La ragazza concentrata sugli studi, decide di finire questa relazione, a causa di ciò inizia ad essere perseguitata, molestata, minacciata, sfregiata e infine l’8 marzo 1954 uccisa in strada a colpi di pistola all’uscita dalla scuola nel quartiere Provvidenza, precisamente sul dodicesimo gradino di una scalinata in Via Firenze dove oggi 8 febbraio 2023 è stata posta una targhetta commemorativa in suo onore.
Era presente il sindaco di Caltanissetta che ha ricordato anche Franca Viola,(Alcamo,9 gennaio 1947) è la prima donna italiana ad aver rifiutato il matrimonio riparatore egli ha anche fatto un emblematico confronto tra le norme di oggi e le norme di ieri,evidenziando come la società di oggi si è in parte evoluta,cominciando a considerare la donna al pari degli uomini perché la donna come l’uomo può svolgere qualsiasi professione. Negli anni ’50 la donna era invece ritenuta un possesso in grado solo di dedicarsi solo ai lavori casalinghi, quelle norme ingiuste hanno causato la morte di tantissime donne.
Oggi le forze dell’ordine tutelano tutti i cittadini,una donna in difficoltà ha più possibilità di salvarsi chiamando le forze dell’ordine,anche se non è così in tutto il mondo.
Il sindaco ha anche assicurato che Caltanissetta è una città che tutela il prossimo,che aiuta la persona ma deve essere anche il cittadino ha proteggere il cittadino, questo è l’unico obiettivo da raggiungere. Ha preso poi la parola la dott.ssa Cammarata che riferendosi alla storia di Santina Cannella si è soffermata sull’importanza che l’educazione, la cultura e dunque la scuola hanno per formare uomini e donne in grado di non commettere atti di violenza. Santina ha sacrificato la sua vita perché voleva studiare e affermarsi come donna. Ancora oggi le donne fanno il doppio della fatica per diventare qualcuno e vengono, molto spesso, giudicate per il loro abbigliamento. Molti femminicidi nel passato sono stati giustificati proprio dall’abbigliamento indossato dalle donne vittime di violenza, ma ciò non è concepibile. La donna deve essere libera di potere affermare la propria identità, la propria personalità e le proprie idee senza per questo essere giudicata dagli uomini come una “poco di buono”. Il femminicidio è un atto orrendo che non può e non deve essere giustificato. Tutti noi, uomini e donne, giovani e meno giovani dobbiamo cambiare il nostro atteggiamento e non pensare che la violenza sulle donne sia qualcosa che interessi altri ma è un problema che interessa tutti noi perché è inconcepibile che ancora oggi, nel 2023, ci siano donne che muoiono per mano di uomini violenti. La donna deve essere rispettata sempre qualunque sia la sua idea. Alla fine sono intervenuti gli autori del libro “Ti bacio quando torno”
dedicato a Santina che hanno letto alcuni versi che hanno commosso tutti i presenti, tra cui lo stesso autore.
Il libro sembra il diario di Santina la quale racconta che quell’ 8 marzo fu l’ultima volta che sentì la campanella della sua scuola suonare perché successivamente fu privata della sua vita e di quello che sarebbe potuto essere il suo sogno di diplomarsi.
L’IMPORTANZA DEL RICORDO
Non dimentichiamo mai l’importanza del “ricordare” la sua storia e quelle di tante altre donne come lei. Dimenticare equivale ad uccidere nuovamente lei e tutte coloro che si sono battute pe propria libertà.
Ha seguito il filo della memoria l’incontro che si è svolto giorno 14 dicembre nell’aula magna dell’ITET Rapisardi da Vinci, dedicato alle figure dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Dopo il saluto del Sindaco Arch. Roberto Gambino, l’evento, organizzato in occasione dell’inaugurazione della mostra “L’eredità di Falcone e Borsellino” ha visto gli interventi del Prof. Giuseppe di Forti, Presidente della Fondazione Banca Sicania che ha consentito alla scuola di ospitare la mostra, del Dott. Dario Costantini dell’Ambito territoriale Caltanissetta – Enna che ha sottolineato l’importanza della memoria degli eventi, dell’Assessore alla Cultura Prof.ssa Marcella Natale, delle avvocate Nadia Lionti e Laura Alfano.
L’incontro si è concluso con l’intervento della Dott.ssa Maria Grazia Vagliasindi, Presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta. Tutti i relatori hanno incentrato il loro intervento sui concetti di memoria, scelta, rispetto, capacità di lottare e bellezza in quanto ognuno di questi permette all’uomo di comportarsi legalmente.
Incisivo è stato l’intervento della Dott.ssa Vagliasindi che ha puntualizzato che questa giornata era da intendere come un momento di riflessione per la morte di persone che facevano il loro lavoro. Studiare – ha affermato la dott.ssa Vagliasindi è un esercizio che ci prepara a essere nella società quelli che vogliamo essere.
La mostra, realizzata dall’ANSA potrà essere visitata nella sede dell’istituto in viale Regina Margherita fino al 13 gennaio 2023.
Si è svolto questa mattina nelle due sedi dell’ITET Rapisardi da Vinci, viale Regina Margherita e Via Turati, in occasione della Giornata della Memoria l’incontro con il Prof. Guido Lorenzetti, vicepresidente dell’Associazione Nazionale ex Deportati (ANED). Dopo un primo momento in cui il prof. Lorenzetti ha ripercorso le tappe della storia mondiale che hanno condotto alla Shoah e alla deportazione nei campi di concentramento, ha raccontato la storia di suo padre Andrea Lorenzetti, che da procuratore di borsa di un importante banchiere decide di rinunciare alla sua “vita” per vivere da “clandestino”. Arrestato, viene deportato dapprima a Fossoli e successivamente nel campo di Mauthausen dove vive dieci mesi in condizioni durissime, con l’accusa di essere un oppositore politico al regime nazifascista. Successivamente alla liberazione del campo, viene ricoverato in ospedale, dove muore dopo una decina di giorni. Diverse sono le lettere che riesce a far avere ai suoi cari dal carcere di S. Vittore e dal campo di Fossoli. Dal carcere, scrive alla madre: “Ci sono momenti della vita che dentro di noi la coscienza chiama e dice ‘questo è il tuo dovere’ e non ci si può sottrarre senza perdere la stima di noi stessi. E la verità sta in quello in cui si crede” (lettera da S. Vittore 26 marzo 1944) e nel suo testamento dettato ad Aldo Ravelli il 15 maggio 1945 poche ore prima di morire afferma “prego i miei di perdonare il dolore che arreco loro, non mi pento di quello che ho fatto malgrado tutto quello che ho sofferto sarei pronto a ricominciare; perciò, non mi compiango”. Questi ideali, ha più volte affermato durante l’incontro il prof. Lorenzetti, hanno guidato la mia vita. Perdere il padre all’età di sei anni è come perdere un braccio, devi imparare ad andare avanti con l’altro.
Venerdì 2 Dicembre, presso l'auditorium della sede di via Turati dell'Istituto ITET “Rapisardi Da Vinci” di Caltanissetta, si è tenuta una conferenza che ha avuto come relatori l'ing. Adriano Basile e l'ing. Ivana Guarneri entrambi di ST Microelectronics, azienda leader per la produzione di componenti elettronici a semiconduttore e microcontrollori programmabili. Sono state affrontate le tematiche riguardanti la programmazione del microcontrollore STM32 e l’implementazione di reti neurali per le applicazioni di machine learning ed intelligenza artificiale.
La conferenza non è stato un evento isolato ma un ulteriore incontro con l’azienda italo-francese da parte del nostro Istituto. Infatti, il rapporto tra l’ITET “Rapisardi Da Vinci” e l’ST-Microelectronics è cominciato con la vittoria della sesta edizione del concorso “Costruiamo il futuro con STM32” rivolto a tutti gli studenti italiani delle scuole secondarie di secondo grado e si è consolidato quando sei brillanti studenti delle classi quinte dell’indirizzo Informatico sono stati invitati, con il progetto “Ecoball”, all’interno dello stand allestito da STMicroelectronics, durante la Maker Faire di Roma 2022. In queste ultime settimane l’azienda ha promosso diverse iniziative volte a far avvicinare i nostri studenti alle moderne tecnologie e alle attuali soluzioni nell’ambito della automazione e della robotica. Dal 22 al 25 novembre, la sede ST - Microelectronics di Catania ha aperto le porte a quattro studenti dell’Indirizzo Informatico (Difrancesco Gabriele, Dolce Emanuele, Larosa Paolo e Sillitti Matteo) che sono stati selezionati tra le eccellenze dell’Istituto per quattro giorni di training full immersion sui Microcontrollori STM32, Robotica ed Intelligenza Artificiale.